Castello D’Albertis è circondato da un parco da cui si gode uno dei più suggestivi panorami di Genova. La collina di Montegalletto, su cui è stato costruito tra il 1886 e il 1892, ospitava i resti delle antiche mura della città. Il progetto si ispira all’architettura medievale e risente del fascino per l’esotico di fine ‘800. Personaggio dalle mille passioni, prima di tutto per il mare e per Cristoforo Colombo, il Capitano d’Albertis fu naturalista, dilettante archeologo, alpinista e cacciatore, costruttore di meridiane, fotografo e scrittore. La dimora racconta le collezioni e le curiosità raccolte dal Capitano durante i suoi viaggi intorno il mondo tra trofei di caccia, la “Camera delle Meraviglie” della Sala Colombiana, il Salotto Turco, la Sala delle Meridiane e la Cabina Nautica. Il recupero di parte della costruzione cinquecentesca ha consentito durante il restauro del castello di ricavare un nuovo spazio espositivo, coperto da una struttura in vetro e accessibile a conclusione del percorso della dimora. Qui Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo ha coinvolto le stesse popolazioni indigene per dare voce a molteplici prospettive e interpretazioni e aggiungere uno sguardo moderno a quello ottocentesco del Capitano. Così sono presentate le collezioni delle Americhe e dell’Oceania, in un percorso che si conclude nelle aree dedicate alle Musiche dei Popoli e alle Medicine Tradizionali. Castello D’Albertis non è solo la casa del Capitano, ma la casa di tutti noi, la casa in cui trovano spazio il nostro desiderio di sapere e d’incontrare il mondo.
Castello D’Albertis è un luogo molto stimolante: oggetti, colori, sale ricche di arredi. Questo potenziale è stato analizzato e ben considerato per facilitare la visita delle persone con disabilità intellettiva, al punto da selezionare i luoghi caratteristici. La visita percorre tutto il castello e inizia al secondo piano; gli spazi si alternano tra stanze ampie e altre meno capienti, comunque sempre adeguatamente illuminate e senza rumori di sottofondo, dove non si registra sovraffollamento. La presenza di diversi stimoli sensoriali facilita la visita: in alcuni ambienti è possibile infatti toccare oggetti, percepire odori, produrre suoni e vedere video. In particolare, si segnalano al primo piano le esperienze attivate dall’installazione Sensoriale, un luogo dove il tempo è dilatato, lo spazio accogliente, i sensi finemente sollecitati. Una postazione con singoli elementi da combinare in molteplici formazioni: cinque strumenti, una seduta morbida e un cuscino ordinati secondo un principio geometrico d’armonia. Le videoproiezioni sono frammenti di luce e fiori. L’essenza di cedro favorisce la distensione attraverso l’olfatto. Sensoriale nasce per accogliere e per fare un’esperienza orientata verso il benessere e con un forte impatto psico-emotivo. Conclusa la visita, il parco all’esterno è l’ambiente ideale per una pausa all’aria aperta, tra pappagalli e vegetazione tropicale. Oltre a un punto ristoro per un pasto o una merenda, si segnala Etnomusic Garden, una panca intagliata nel legno, dove si può ascoltare la musica e sentirsi accolti tra le palme.