La Pinacoteca del Castello è il frutto di una serie di donazioni, depositi, legati e acquisti che dall’Ottocento a oggi intesero e contribuiscono a dotare la città di Milano di un proprio patrimonio d’arte. Cominciata con i testamenti delle famiglie Fogliani-Marchesi (1861), Attendolo Bolognini (1863) e Guasconi (1863-1865), la Pinacoteca è prima esposta nel 1878 nella sede del Salone dei pubblici Giardini come Museo Artistico Municipale e poi trasferita nella prestigiosa sede del Castello Sforzesco e aperta al pubblico nel 1900. Nell’ultimo secolo diversi acquisti hanno incrementato le proprietà civiche, facendo scelte mirate per conservare famosi nuclei (come la Raccolta Trivulzio) o colmare assenze significative nel percorso. Il patrimonio esposto comprende opere che privilegiano i temi salienti della pittura lombarda dalla metà del XV secolo fino alle soglie del Neoclassicismo, con affondi di ambito veneto e fiammingo-olandese accompagnati da rilievi lignei scolpiti, statue in marmo, busti in terracotta e una serie di medaglie che accompagnano nel percorso proposto. Si segnalano all’interno della collezione dei capolavori di grande importanza nella storia dell’arte, quali Mantegna, Bronzino, Correggio, Lotto, Tiziano e Tintoretto.
Collocata al primo piano della Corte Ducale dopo il Museo dei Mobili e delle Sculture lignee e distribuita nelle sale dalla XX alla XXVI, la Pinacoteca offre con Museo per tutti un percorso incentrato su alcune opere di grandi dimensioni che di certo catturano l’attenzione del visitatore, con disabilità intellettiva e non. La guida Museo per tutti è inoltre l’occasione per scoprire questioni tecniche legate ai quadri, come la definizione di “polittico” o la possibilità di osservare e confrontare insieme più quadri, come la coppia di tele di Canaletto. La presenza di due box d’approfondimento permette invece di approfondire alcuni contenuti curiosi (ampliando così le conoscenze di questo pubblico) e l’accurata selezione d’immagini riproducenti dettagli inserite lungo il testo permette di comprendere e osservare il quadro in maniera efficace, garantendo l’esperienza di scoperta in persone con difficoltà d’attenzione.
Dal punto di vista sensoriale non si segnalano particolari accorgimenti: le sale sono ampie e illuminate e senza rischi di sovraffollamento o di rumori di sottofondo. L’attuale allestimento inoltre permette anche di riposarsi su panche volutamente predisposte davanti alle grandi finestre in tutte le sale, così che in qualsiasi momento è possibile sostare all’interno del museo ma comunque distanti dai quadri, in modo da godere anche della bella vista dell’esterno. Si segnala la presenza di alcuni gradini per raggiungere la sala XX e nel passaggio tra la XXIII e XXIV. Per l’uscita è possibile prendere le scale in sala XXV per tornare in Corte Ducale o proseguire il percorso attraverso le scale esterne dopo la sala XXVI che conduce al Museo delle Arti Decorative.