Scoprire tutti insieme la storia e i tesori del Castello Sforzesco di Milano, vivendo un’esperienza rispettosa dei bisogni e delle abilità di tutti: questo il significato ultimo della visita guidata e inclusiva promossa dal progetto Museo per tutti al Castello Sforzesco per un gruppo di 16 bambini, con e senza disabilità, dai 6 agli 11 anni.
La visita è stata il primo di tre appuntamenti previsti dall’iniziativa “Non solo E-state”, promosso dal Comune di Triuggio con la collaborazione di L’abilità onlus, grazie al quale il comune brianzolo offre a bambini e giovani residenti un ampio ventaglio di attività culturali e ricreative.
I giovani visitatori sono stati guidati attraverso alcuni dei luoghi più noti dell’importante polo museale milanese, esplorando la Torre del Filarete, il Cortile delle armi, il Cortile della Rocchetta, la Corte Ducale e il Portico dell’Elefante, per poi visitare la parte del Museo di Arte Antica dedicata alle armi e alle armature.
Il personale educativo che ha condotto la visita, adeguatamente preparato e supportato dai materiali in Easy to read e Comunicazione Aumentativa Alternativa, ha proposto un percorso che potesse coinvolgere tutti e ciascun bambino, permettendo a tutti di vivere un’esperienza appagante e coinvolgente, di lasciarsi incuriosire e stupire. Lo stesso principio è applicato all’attività finale: risolvere un cruciverba è alla portata di tutti, se i materiali vengono preparati con il linguaggio più adatto alle abilità di ciascuno.
Per questo motivo la preparazione è importante: la pianificazione della visita, grazie allo studio dei materiali accessibili predisposti dal progetto Museo per tutti, unita alla conoscenza del gruppo di visitatori, consente al personale educativo di rendere l’esperienza davvero accessibile.
Questo non significa solamente mettere un bene culturale “a disposizione”, permettere a tutti di sperimentare l’emozione di fronte all’unicità di una statua o all’imponenza di una torre: significa anche, se non soprattutto, far vivere a tutti i bambini la medesima esperienza.
Una soddisfazione che si trasmette anche agli adulti: per i genitori dei bambini con disabilità coinvolti, il piacere di vedere il proprio figlio partecipare a un’attività nuova e stimolante insieme ad altri bambini e la consapevolezza di avere luoghi di cultura pronti a capirne le esigenze e ad accoglierlo rappresenta un piccolo passo verso l’obiettivo di garantirgli una vita piena.
E il segno più bello e tangibile di questa condivisione è proprio nelle espressioni, nelle parole e nelle esclamazioni dei piccoli visitatori, segno non solo di partecipazione attiva, ma del coinvolgimento autentico e stupito che è proprio di ciascun bambino.